Maria De C.
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“Il parco archeologico del Santuario di Ercole Curino è stato istituito negli anni ’70 del secolo scorso nel territorio comunale di Sulmona. Posto sulle pendici del monte Morrone, in località Badia, il santuario terrazzato è una delle aree sacre più importanti dell’intero Abruzzo.
È costruito su terrazzamenti artificiali che definiscono gli spazi sacri digradanti lungo il pendio montano: sul livello più alto è documentata la prima fase edilizia, con tempio su alto podio. L’ampliamento successivo del terrazzo vide la costruzione del cosiddetto sacello con la gradinata monumentale interrotta dal piazzale lastricato alla cui base si aprivano i porticati dell’ampio spazio affacciato sulla conca peligna.
La ristrutturazione generale dell’impianto si fa risalire all’inizio del I sec. a. C., con un terrazzo inferiore, sostruito da un imponente muro in opera quasi reticolata sul quale si impostano una serie di ambienti voltati sottostanti il piazzale. La ricchezza e la fama del santuario non si persero con l’abbandono dei luoghi dovuto ad una frana che seppellì gli edifici. Il diffondersi del Cristianesimo conservò la sacralità del luogo, come testimonia l’edificazione, ai margini del santuario pagano, di una chiesetta ampliata successivamente da papa Celestino V (XIII secolo). Gli scavi, iniziati nel 1957, avevano fatto inizialmente supporre la presenza della villa di Ovidio, ma rivelarono poi il sito di un santuario italico, dedicato a Ercole come dimostrano il tipo di materiale votivo rinvenuto e le iscrizioni di dedica. La parte superiore del santuario venne sepolta da una frana antica verso il II secolo d.C.; la frequentazione del sito però non si interruppe del tutto, come testimonia l'innesto di una chiesa in epoca cristiana, a ridosso della scalea meridionale.”