Chiesa Della Gran Madre di Dio

Church · Vanchiglia

Chiesa Della Gran Madre di Dio

Church · Vanchiglia
Piazza Gran Madre di Dio, 1, 10131 Torino TO, Italy

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Highlights

Neoclassic church inspired by Pantheon, panoramic views  

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Piazza Gran Madre di Dio, 1, 10131 Torino TO, Italy Get directions

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Nov 3, 2025

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Gianni Schiavon

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Raro esempio di architettura neoclassica ispirato al Pantheon di Roma, fu commissionata nel 1814 e affidata, dopo concorso, a Ferdinando Bonsignore (Torino, 1760 - 1843), architetto della corte sabauda, anche se poi costruita soltanto tra il 1827 e il 1831. L’edificio, rialzato rispetto alla piazza circostante per mezzo di un alto basamento, è accessibile grazie ad una scalinata dalla cui sommità si ammira la splendida vista della direttrice che, attraversando il ponte Vittorio Emanuele I e proseguendo verso piazza Vittorio Veneto, via Po, Palazzo Madama, culmina con l’arco alpino. In facciata, un grande pronao a sei colonne con capitelli corinzi sostiene il timpano al cui interno si trova l'altorilievo della Vergine con il Bambino (attribuito a Francesco Somaini di Maroggia (1795-1855)) che riceve l'omaggio dei committenti dell’edificio, ovvero i decurioni della città che vollero la chiesa per celebrare il ritorno del re dopo la ritirata dell'esercito napoleonico (ben visibile sull'architrave l'epigrafe ordo popvlvsqve tavrinvs ob adventvm regis: la nobiltà e il popolo di Torino per l'arrivo del re). Sempre all'esterno, alla base della scalinata, la statua della Fede, a destra, e quella della Religione, a sinistra, entrambe opere di Carlo Chelli (Carrara, 1807 - 1877), mentre il monumento di Vittorio Emanuele I, al centro della piazza, opera di Giuseppe Gaggini (Genova, 1791 - 1867), realizzato tra 1849 e 1869, fu posizionato soltanto nel 1885. All'interno, la pianta circolare è dominata dalla grande cupola con cinque ordini di lacunari ottagonali, di misura decrescente, culminanti nell'oculo dal quale filtra la luce zenitale che, il 24 giugno, illumina la statua del Patrono di Torino San Giovanni Battista. Degno di menzione, quindi, il ricchissimo apparato scultoreo: dalla decorazione alla base della cupola con ghirlande e i quattro bassorilievi che narrano episodi della Vita della Vergine (Natività, Presentazione al Tempio, Sposalizio, Incoronazione) realizzati su disegni e modelli di Carlo Finelli (Carrara, 1782 - Roma,1853) alla statua della Gran Madre di Dio con il Bambino, avvolta da raggio dorati, situata dietro l'altare maggiore, opera di Andrea Galassi (Sassari, 1793 - Roma 1845); e ancora il San Maurizio di Angelo Bruneri, il San Carlo Borromeo e il San Giovanni Battista di Giuseppe Bogliani, l'Amedeo IX di Savoia di Carlo Caniggia, il San Marco di Giuseppe Chialli e la Margherita di Savoia di Antonio Moccia. Singolare, infine, la torre campanaria con orologio che si trova nell’edificio alla destra della chiesa guardandone la facciata, dove hanno sede l’oratorio, gli uffici e gli archivi parrocchiali. Impossibile non concludere ricordando la credenza che vede la chiesa sorgere sul sito di un antico tempio dedicato al culto della dea Iside, conosciuta anche come la Grande Madre, dea della fertilità e della maternità, mentre un'altra ipotizza nella statua della Fede alla base della scalinata, rappresentata da una donna che tiene nella mano destra un libro aperto e con la sinistra leva un calice, la figura della stessa Madonna con in mano il Santo Graal, a indicare come la leggendaria reliquia si troverebbe proprio in questa città.

Andrea

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La chiesa della Gran Madre di Dio è situata nell'omonima piazza sulla riva destra del Po, di fronte a piazza Vittorio Veneto e al ponte Vittorio Emanuele I. Progettata dall’architetto Ferdinando Bonsignore in stile neoclassico, è chiaramente ispirata al Pantheon di Roma, seppure in dimensioni ridotte. La sua costruzione, iniziata il 23 luglio 1818 con la posa della prima pietra da parte di Vittorio Emanuele I, fu completata nel 1831 durante il regno di Carlo Felice e voluta dal governo cittadino per celebrare il ritorno di Vittorio Emanuele I dopo la caduta di Napoleone. Infatti, sul timpano del pronao, campeggia l'epigrafe: "Ordo populusque taurinus ob adventum regis", coniata dal latinista Michele Provana del Sabbione che significa "La nobiltà e il popolo di Torino per l'arrivo (e, curiosamente, non "il ritorno") del re". Dopo un’interruzione decennale, i lavori ripresero nel 1827 sotto Carlo Felice e terminarono nel 1831 con Carlo Alberto. L’edificio è posto su un alto basamento, accessibile tramite una scenografica scalinata. Il pronao presenta sei colonne corinzie frontali e quattro laterali e sul timpano spicca un altorilievo marmoreo del 1827, attribuito a Francesco Somaini, raffigurante la Vergine con il Bambino che ricevono omaggio dai decurioni torinesi. Alla base della scalinata, su alti basamenti, due imponenti figure allegoriche, la Fede e la Religione, scolpite da Carlo Chelli, sono spesso erroneamente interpretate come raffigurazioni mariane. Ai piedi della scalinata, si erge una statua colossale di Vittorio Emanuele I, opera di Giuseppe Gaggini. Iniziata nel 1849, fu completata nel 1869 per volere di Vittorio Emanuele II e posizionata solennemente solo nel 1885. La chiesa, priva di campanile, ha una torre campanaria indipendente costruita nel 1830 vicino all’oratorio e agli uffici parrocchiali. L’interno, a navata unica e pianta circolare, ha l’altare maggiore orientato a est, incorniciato da colonne di porfido rosso. L'artista Andrea Galassi è autore della statua della Gran Madre di Dio con il Bambino, avvolta da raggi dorati. La decorazione alla base della cupola comprende ghirlande scolpite e bassorilievi raffiguranti episodi della vita della Vergine, realizzati su modelli di Carlo Finelli. L'elemento più caratteristico è proprio la cupola, considerata un capolavoro del neoclassico piemontese. Caratterizzata da cinque ordini di lacunari ottagonali decrescenti, è interamente in calcestruzzo e culmina con un oculo di oltre tre metri di diametro, progettato per illuminare il 24 giugno la statua di san Giovanni Battista, patrono della città. Nei sotterranei, una cripta disegnata da Giovanni Ricci ospita il Sacrario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, inaugurato nel 1932 alla presenza di Benito Mussolini. Una curiosità: nell’Ottocento, l’area antistante al sagrato era usata per esporre i cadaveri di mendicanti e sconosciuti in attesa di riconoscimento. Secondo leggende del tutto infondate, la chiesa sorgerebbe su un antico tempio egizio dedicato alla dea Iside e la statua della Fede, con un libro e un calice in mano, rappresenterebbe invece la Madonna con lo sguardo fisso sul luogo in cui è custodito il Santo Graal. Al di là del folklore, la chiesa della Gran Madre è un monumento dall'indiscutibile valore storico e artistico e rappresenta la maggiore testimonianza dello stile neoclassico cittadino e uno dei simboli stessi di Torino.

Sjoerd Bouma

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Stond van buiten in de steigers, maar dat moet af en toe. Van binnen heel fraai. Erg schoon en netjes.

Guido Gianinetto

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Bellissima da visitare si affaccia su piazza Vittorio, la piazza più grande di Torino, ai piedi della collina, da consigliare.

Marco

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Bellissima esternamente nn un gran chè internamente. La vista su via Po dalla sommità delle scalinate è spettacolare

Alexandre MASSON

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Église de style typique italien avec belle architecture extérieure, surplombant la longue place Vittorio veneto.