Gino Pitaro
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Bel negozietto di originale artigianato di importazione messicano. Ha due piani, di cui uno interrato che viene usato anche per mostre.
Ci sono articoli di varia qualità e anche medio consumo, come magliette e ninnoli.
Nelle varia foto gli sposi muoiono a se stessi e risorgono a vita nuova! 😃 😃 😃 Metaforicamente esprime la rinascita mostrando ciò che è rimasto di quello che erano: ossa. Ora sono una carne sola. 🙂
Può sembrare una contraddizione associare l’immagine dello scheletro, quindi del decadimento e della morte, alla primavera o alla vita, come in altre immagini qui caricate e soprattutto recandovi nel negozio, ma non è così.
Nella cultura messicana in particolare, è chiaro da un certo punto di vista il concetto che non c’è vita senza morte, non c’è rinascita senza un processo di decadimento. Dissertazione scontata ovunque, la morte rinnova ogni istante della nostra vita. In ogni momento noi moriamo a noi stessi per produrre molto frutto (parafrasi biblica), ecco perché la primavera è anche il trionfo della morte che ha permesso il nuovo, in tutte le sue declinazioni, personali e collettive. Come ho scritto, gli sposi non di rado per esempio vengono raffigurati come due scheletri: muoiono alla vita vecchia per risorgere in una nuova carne, in una virtuosa essenza. In tale senso San Paolo sosteneva che il coniuge per l’altro può essere la vita o la morte: rigenerazione virtuosa o fallimento esistenziale, da cui a sua volta risorgere. Cristo è molto esplicito: ‘I morti seppelliscano i morti’. Mai guardare nella tomba di ciò che è muore nella nostra vita, se non per rigenerarlo in modo nuovo, mai desiderare ciò che non è o non è mai stato.