Piero P.
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Il palazzo fu il primo a risorgere ad opera dell'architetto Alonzo di Benedetto, dopo il terribile Terremoto della Val di Noto del 1693 che distrusse per intero Catania.
Salvatore Pellegrino, barone di San Demetrio dal 1714, acquistò il palazzo dopo il decesso di Eusebio Massa.
La famiglia Pellegrino abitò in questo palazzo fino ai primi del Novecento. Continuamente ampliato, con la costruzione tra l'altro di un teatro (uno dei pochi a Catania in quell'epoca), oggi scomparso.
Notevoli cambiamenti sono stati apportati nel corso dei secoli all'edificio in particolare con la costruzione di un nuovo palazzo nel XIX secolo, prospettante sulle vie Alessandro Manzoni, Prefettura e Antonino di San Giuliano, ad inglobare il precedente di cui però non fu intaccata la facciata sulla via Etnea e sull'angolo dei Quattro Canti. Quest'ultimo prospetto fu modificato nel corso dei lavori di livellamento del piano stradale (1870) che in quel punto fu abbassato di circa due metri.
Durante la Seconda guerra mondiale, Catania fu pesantemente bombardata e il 16 aprile 1943 due bombe caddero sul palazzo sventrandolo; in piedi rimasero solo i tre balconi angolari mentre circa settanta persone rifugiatesi nell'androne perirono sotto le macerie.
Nel secondo dopoguerra fu ricostruito su progetto dell'architetto Giuseppe Marletta, basandosi su foto e progetti.