Marco Palumbo
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Siamo stati in due (un bolognese e un pugliese) al Gallery Bistrot Contemporaneo il 1° maggio, e possiamo dire che è stata un’esperienza davvero sorprendente, sotto ogni punto di vista.
Appena entrati, ci ha accolti Claudio con grande gentilezza. La sala è un piccolo capolavoro di design: legni chiari, linee essenziali, dettagli che richiamano l’eleganza minimalista del Nord Europa e il rigore poetico del Giappone. Si ha subito la sensazione di trovarsi in un luogo immaginario, artistico, sospeso tra innovazione e intimità, assolutamente inaspettato per il contesto territoriale. Una vera scommessa vinta da questi ragazzi.
La cucina è affidata a Candida, chef di talento e presenza luminosa. Con grande gentilezza e passione, ci ha guidati nella scoperta di un menù che racconta la Puglia con occhi nuovi: radici ben piantate nella tradizione, ma lo sguardo rivolto al futuro. Ogni piatto è una piccola narrazione, fatta di sapori autentici e tocchi creativi.
Tra le portate, la cartellata di pasta è stata un trionfo: un piatto che conquista prima con lo sguardo, poi con il gusto. È l’esempio perfetto dell’idea che anima il bistrot: rinnovare la tradizione senza snaturarla.
Il valore aggiunto, però, è l’atmosfera: calda, sincera, arricchita da un’illuminazione curata e suggestiva che chiude il cerchio con eleganza. Si entra da semplici clienti e si esce con la sensazione di aver condiviso qualcosa di speciale, come amici.
Due giovani da sostenere e un posto da vivere, gustare, consigliare... e dove tornare.