Carlo Ninivaggi
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Magnifica esperienza, alla quale ci siamo avvicinati con circospezione, "studiando" prima. Il ristorante si trova direttamente sull'argine del Panaro, ed il tragitto per arrivarci, specialmente di sera, è già una esperienza in sè. Abbiamo cenato ai piedi delle querce, in un contesto rilassante, circondati da gatti e dagli inevitabili insetti serali (tanti zampironi qua e là).
Il menu è minimale, concentrato sulle proposte oggetto di studio e cura da parte dello chef e dei suoi collaboratori. Se prendere la degustazione non sbaglierete. Gusti molto pronunciati, con abbondante uso di aromi e spezie. In particolare sono rimasto molto molto compito dal buffet di verdure che apre il pasto (grandissima varietà, in particolare ho amato molto i fagiolini alla menta, le scorze di melanzana agrodolci e le zucchine morbide), e dalla tenerezza delle costine in padella (la carne che si stacca dall'osso). Il buffet finale di dolci mi ha reso felice (credo che la vista di una tavola imbandita di ogni leccornia farebbe felice chiunque!).
Il servizio è lento, va ovviamente valutato in base al contesto, nel nostro caso era presente solo un cameriere oltre allo chef padrone di casa. Nulla che abbia causato veri disagi.
Naturalmente bisogna prenotare in anticipo, anche per i pochi coperti.