Felman73
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Il Monte Testaccio o Monte dei Cocci, come veniva e viene chiamato popolarmente dalla gente comune, è una collina artificiale situata nella zona del porto fluviale dell'Emporio dell'antica Roma e in prossimità dei magazzini (horrea).
Il sito è affascinante come un film di Spielberg, perché racconta la storia di Roma, fatta di ingegno, lavoro, fatica e sudore, ed è sempre bello calarsi nei ricordi passati e riviverli come in una macchina del tempo.
Alto 54 metri s.l.m. e con una circonferenza di circa 1 chilometro, il monte prende il nome dalle testae o cocci, un agglomerato stimato di circa 26 milioni di anfore usate per il trasporto delle merci, che venivano scaricate e accumulate dopo essere state svuotate nel vicino porto fluviale. La sua formazione si fá risalire tra il periodo augusteo del I sec. e la metà del III sec. d.C.
Trattandosi di anfore olearie provenienti in gran parte dalla attuale Andalusia, queste non erano riutilizzabili a causa della rapida alterazione dei residui di olio, per cui si pensò al loro smaltimento con la creazione di questa "discarica" dove i frammenti venivano accatastati con la massima economia di spazio e con la sola disposizione di calce che, destinata ad eliminare gli inconvenienti causati dalla decomposizione dell'olio, ha rappresentato anche un ottimo elemento di coesione e di stabilità per il monte attraverso il tempo.
Un accumulo di tale entità ed altezza fu reso possibile dalla presenza di una prima rampa e di due stradelle percorse dai carri ricolmi di cocci e di anfore frammentarie, molte delle quali conservano il marchio di fabbrica impresso su una delle anse, mentre altre presentano i tituli picti, note scritte a pennello o a calamo con il nome dell'esportatore, indicazioni sul contenuto, i controlli eseguiti durante il viaggio, la data consolare.
Cessata la funzione di discarica, il Monte Testaccio dal periodo medievale inizia ad assumere un ruolo diverso nella storia di Roma come sede di manifestazioni popolari, dai più antichi giochi pubblici (come ad esempio il ludus Testacie, una sorta di corrida) alle note "ottobrate romane" dell'Ottocento.