Monte Testaccio (detto "Monte dei cocci")

Historical landmark · Testaccio

Monte Testaccio (detto "Monte dei cocci")

Historical landmark · Testaccio

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Via Nicola Zabaglia, 24, 00153 Roma RM, Italy

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Highlights

Artificial hill of amphora fragments; book ahead  

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Where to Stay and What to Do in Nine Rome Neighborhoods | Eater

"An ancient, man-made hill composed of tens of millions of broken terra-cotta pots dating to Imperial Rome; visits require a guide and offer the chance to see pottery sherds and impressive views from the summit." - Natalie Kennedy

https://www.eater.com/2018/5/9/17315128/best-neighborhoods-rome-food-drink-hotels
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Mark Landers

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You have to call 060608 if you want to visit this special place otherwise, if you just show up, you'll be locked out. As for the actual mount, it's history is very interesting and once you reach its top, it offers a great view over Rome - not the typical postcard view but a view of a mix of old and new.

Mano Toth

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Gates are closed. You need to call 060608 for an appointment. They are nice on the phone, but they can only give you a date one month in advance. Not recommended.

Alessandro Martorelli

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Altro luogo magico della Roma nascosta; ancora più magico se riuscirete a visitarlo in solitaria, senza troppa folla, con i soli gatti del posto a farvi compagnia. Si potrebbe obiettare che trattasi solo di piccola collina insignificante nel cuore dello storico quartiere di Testaccio. Ma in realtà qui, accumulata nel corso del tempo e conservata fino a noi, c'è la Storia dell'Antica Roma che vi troverete letteralmente a "calpestare": miriadi di frammenti ("Testae" appunto in latino, da cui il nome al quartiere...) delle anfore mercantili di olio e vino, provenienti dalle province dell'Impero, trasportate fino al porto fluviale che sorgeva ai piedi dell'Aventino e che riforniva la Roma Antica del II sec. d.C.; le anfore venivano accumulate come "vuoto a perdere" a formare questa collina. E troverete questi "pezzi storici" disseminati per tutta la vostra scarpinata. In cima vista incantevole dei luoghi d'intorno e tranquillità dal frastuono cittadino. Da visitare con buone condizioni metereologiche, prenotando la visita in anticipo attraverso il n. unico della sovrintendenza dei beni culturali capitolini.

Romualdo Cordelli

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Non si tratta di un vero monte ma di una collina artificiale, detta anche Monte dei Cocci, alta circa 50 metri e posta a breve distanza dagli Horrea, i magazzini dell'antica Roma. Si trattava di una discarica di epoca romana dove venivano accatastati i frammenti delle anfore (in latino testae) che venivano usate per trasportare le merci dal vicino porto fluviale sul Tevere. È costituito da milioni di frammenti, molti dei quali recano i marchi di fabbrica e la descrizione del contenuto. Alla base della collina sono in seguito state scavate delle grotte usate come cantine o taverne e anche locali notturni.

Alejo Ferrandi Aztiria

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Le pongo 2 por la historia que entraña el lugar, y porque me hubiera encantado conocerlo, pero solo se puede hacer con reserva previa al número 060608. A mi no me atendió nadie, ni en italiano, inglés ni en español. Una decepción. Estaba creído de que era un parque público, con acceso libre pero se ve que post pandemia esto cambió.

Felman73

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Il Monte Testaccio o Monte dei Cocci, come veniva e viene chiamato popolarmente dalla gente comune, è una collina artificiale situata nella zona del porto fluviale dell'Emporio dell'antica Roma e in prossimità dei magazzini (horrea). Il sito è affascinante come un film di Spielberg, perché racconta la storia di Roma, fatta di ingegno, lavoro, fatica e sudore, ed è sempre bello calarsi nei ricordi passati e riviverli come in una macchina del tempo. Alto 54 metri s.l.m. e con una circonferenza di circa 1 chilometro, il monte prende il nome dalle testae o cocci, un agglomerato stimato di circa 26 milioni di anfore usate per il trasporto delle merci, che venivano scaricate e accumulate dopo essere state svuotate nel vicino porto fluviale. La sua formazione si fá risalire tra il periodo augusteo del I sec. e la metà del III sec. d.C. Trattandosi di anfore olearie provenienti in gran parte dalla attuale Andalusia, queste non erano riutilizzabili a causa della rapida alterazione dei residui di olio, per cui si pensò al loro smaltimento con la creazione di questa "discarica" dove i frammenti venivano accatastati con la massima economia di spazio e con la sola disposizione di calce che, destinata ad eliminare gli inconvenienti causati dalla decomposizione dell'olio, ha rappresentato anche un ottimo elemento di coesione e di stabilità per il monte attraverso il tempo. Un accumulo di tale entità ed altezza fu reso possibile dalla presenza di una prima rampa e di due stradelle percorse dai carri ricolmi di cocci e di anfore frammentarie, molte delle quali conservano il marchio di fabbrica impresso su una delle anse, mentre altre presentano i tituli picti, note scritte a pennello o a calamo con il nome dell'esportatore, indicazioni sul contenuto, i controlli eseguiti durante il viaggio, la data consolare. Cessata la funzione di discarica, il Monte Testaccio dal periodo medievale inizia ad assumere un ruolo diverso nella storia di Roma come sede di manifestazioni popolari, dai più antichi giochi pubblici (come ad esempio il ludus Testacie, una sorta di corrida) alle note "ottobrate romane" dell'Ottocento.

Roberto Cecchini

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È un montarozzo. Questo è e questo visiterete. Fugato ogni dubbio in proposito occorre precisare che è un luogo unico nel suo genere e ricco di storia e solo una visita guidata vi spiegherà la vicenda di quei milioni di frammenti di anfore che calpesterete fino ad arrivare sul cucuzzolo dove si gode una bellissima vista su tutta Roma. Dà il nome al quartiere anche se dalle recensioni sembra che la gente neanche se ne accorga. Consigli pratici: niente sandaletti o ciabattine, spray repellente per gli insetti, un po' di acqua non farà male ma niente sigarette... Solo due pannelli esplicativi se andate soli ma nessuno vi spiegherà stratificazioni e insediamenti (anche la contraerei nella seconda guerra mondiale). Suggestiva la via crucis che vi si svolge da lungo tempo. Rispettate il luogo. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile.

Carlo C.

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Si stratta di una collinetta unica al mondo. Si è formata durante l'impero romano con i cocci delle anfore che servivano a trasportare il vino e l'olio fino al porto fluviale di Roma e che in questo luogo venivano gettate dopo essere svuotate. Proprio per questo motivo, già dal Medio Evo furono scavati numerosi magazzini alle sue pendici, perché attraverso le pareti di fondo filtrava, attraverso i cocci, aria fredda che manteneva, anche in estate, una temperatura interna di circa 14 gradi. L'aria presente tra i cocci all'interno della collina, raffreddandosi scendeva alla base della stessa: lo scavo di magazzini consentiva che questa aria fredda potesse trovare una via di sbocco per uscire all'esterno. In alcuni locali presenti alla base della collina è possibile ancora apprezzare questo fenomeno.